Gstaad, la perfezione degli chalets

GstaadAvete presente la costellazione del Grande Carro? Tutte quelle stelle così perfettamente collocate nello spazio celeste? Così perfette da lasciarvi a bocca aperta ogni sera che guardate il cielo? Ecco, immaginate questa perfezione, in terra. Lasciatevi Martigny alle spalle, con i suoi edifici moderni e i supermercati e le innumerevoli attività commerciali lungo la strada che sopraggiunge dal passo del Gran San Bernardo. Prendete la strada che vi conduce prima a Bex, poi a Saanen e così arriverete a Gstaad. Entrando nel Canton Vaud riconoscerete ciò che vi ho descritto. Solo che al posto delle stelle ci sono gli chalets. Le colline che conducono alla montagna, sono di un verde rigoglioso, intenso, profondo. Sono morbide e sulle sommità oppure lungo i pendii ci sono case di legno che sono vere e proprie opere d’arte. Il paesaggio che vi porta a Gstaad vale da solo il viaggio. Una strada statale che vi conduce nel cuore di una località che si è votata al turismo d’élite. Boutique e hotel da favola hanno fatto di Gstaad la meta internazionale di gente facoltosa. Le berline prestigiose delle più note case automobilistiche sfrecciano lungo le piccole strade.
GstaaCome se volesse preservare la privacy dei suoi visitatori, Gstaad si rivela ai vostri occhi solo dopo aver svoltato le ultime curve. Tuttavia non vi deve trarre in inganno. L’esclusività di questo paese non è affatto nei suoi alberghi. È nel suo paesaggio e di questo possiamo godere tutti.
GstaadLa via pedonale è un susseguirsi di numerosi immensi chalets che riempiono gli occhi con i loro intarsi e le fini cesellature (a me le boutiques dicono poco o niente). Sede di alberghi o semplicemente appartamenti, qui si respira tranquillità, quella che il paese ha voluto garantire ai suoi visitatori. Da qui potete proseguire verso Thun e il suo lago. A me succede una cosa strana. Quando vengo qui, mi sembra di non voler mai arrivare. Mi spiego meglio. È un po’ come quando state leggendo un libro che vi emoziona, vorreste non arrivare mai alla fine. Da qui non vorrei ripartire.
ThunThun è divisa in due da un fiume, l’Aar, che le restituisce un’aura romantica. Il ponte coperto, al centro del paese, mi ricorda un vecchio film americano. Sullo sfondo ci sono le cime affrontate da eroici alpinisti: Eiger, Mönch e Jungfrau. Sull’impresa di Toni Kurz e Andi Hinterstoisser, che affrontarono la scalata dell’Eiger nel 1936, è stato girato un film, North Face, di Philipp Stölzl, che vi consiglio. Tornando alla cittadina di Thun, al suo centro c’è un imponente castello medievale eretto verso la fine del 1100 e la chiesa con il suo torrione; l’aria di Thun è decisamente europea, mi ricorda quella di Brig, lungo il fiume ci sono un’infinità di ristoranti e di bar con i tavolini all’aperto, in cui poter sorseggiare un bicchiere di birra o mangiare qualche prelibatezza svizzera.

Dunque, se decidete di andare a Gstaad, non potete non fermarvi a mangiare qui:

Posthotel RossliPosthotel Rössli, Promenade 10, Gstaad. Tel. +41 337484242.

Un angolo fatto di cucina tradizionale svizzera autentica. Trovate l’edificio, che è un albergo, proprio sull’angolo, all’ingresso del paese. I tavoloni con le panche, e gli ombrelloni, costeggiano il caseggiato. Un piccolo dehor si trova di fronte, dall’altro lato della strada. All’interno una saletta decorata con velluti, corna e dipinti che ritraggono Gstaad in inverno, sotto una coltre di neve.
La prima pagina del menù propone i piatti tipici del Cantone, a cominciare dal brätwurst accompagnato dai miei amati rösti e da spinaci saltati con il formaggio. Vi consiglio di iniziare con un’insalata mista. Motivo? È condita con una salsa di yogurt e curry. Una vera delizia. Ad accompagnare il tutto vi suggerisco una birra bionda alla spina. Vi serviranno una birra locale, notevole.

Curiosità
“Sul sentiero di pellegrinaggio che costeggia il Lago di Thun c’è molto da scoprire in fatto di natura e cultura – sottolinea il sito di turismo svizzero “My Switzerland“- Chiese pittoresche, vigneti, muri a secco, pareti rocciose, cascate sono solo alcuni esempi dei mutevoli aspetti del Cammino di San Giacomo (Jakobsweg in tedesco). L’escursione si snoda attraverso località abitate, ma include anche riserve naturali. Il clou del sentiero sta nelle Grotte di Beato, dove si può osservare la cella del Santo Beato”.


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.